Filippo I e Ferdinando I

Con il duca Filippo, alla metà del XVIII secolo, si apre per il Ducato un periodo di grandi innovazioni culturali e sociali. Per le città di Parma e di Piacenza inizia una stagione di massima espressione politica e artistico-culturale, inserita nel circuito delle Capitali più importanti d'Europa.

Il duca Filippo (1720-1765)

Le maggiori istituzioni, le opere d'arte, i lavori pubblici, i palazzi, l'assetto urbanistico, il clima culturale più significativo della storia cittadina fu il prodotto della politica illuminata della famiglia Borbone Parma, che ha segnato l'attuale carattere della città.
Don Filippo sposò Luisa Elisabetta, figlia primogenita del re di Francia Luigi XV, la cui influenza determinò una decisa evoluzione del costume e dei comportamenti: lo spagnolo fu sostituito dal francese e numerose maestranze d'oltralpe (architetti, arredatori, ebanisti, scultori o sarti) contribuirono a modificare il volto del Ducato; fra i nomi più illustri si ricorda l'architetto Petitot e lo scultore Boudard, mentre il governo fu di fatto esercitato da ministro Du Tillot, che riformò diversi settori della pubblica amministrazione. L'influenza francese fu molto forte a Parma; ancora oggi la città mostra marcate analogie con la stessa Parigi: le architetture neoclassiche, i colori, il disegno del parco ducale, il gusto raffinato dei suoi negozi; lo stesso dialetto, ormai sempre meno conosciuto, ha termini e frasi che sono di diretta derivazione dalla lingua francese.

Don Filippo, alla sua morte, lasciò il trono al Figlio Ferdinando(1751-1802), che nel 1765 assunse il titolo ducale sotto la reggenza del Du Tillot fino al raggiungimento della maggiore età. Il matrimonio con Maria Amalia (1746-1804), figlia di Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, celebrato nel 1769, segnò il declino dell'abile Du Tillot. Inviso alla nuova duchessa, osteggiato dal partito clericale per le sue audaci riforme, poco amato dal popolo per le sue tendenze filofrancesi, il ministro venne destituito da ogni incarico e obbligato ad abbandonare il Ducato nel 1771.

Il duca Ferdinando (1751-1802)

Negli anni seguenti Ferdinando fu costretto ad affrontare le conseguenze della rivoluzione francese e soprattutto le minacce dell'armata napoleonica, la quale, ormai arbitro della politica europea, nonostante la proclamata neutralità del duca, nel 1796 entrò in Piacenza ottenendo un cospicuo indennizzo di guerra. Il duca riuscì a conservare il resto delle sue terre solo fino alla pace di Lunèville del 9 febbraio 1801, la quale assegnava a Don Ferdinando Borbone Parma la Toscana, e del trattato di Aranjuez del 21 marzo successivo, che lo spogliava del Ducato a favore della Francia, assegnando a suo figlio Lodovico l'Etruria con il titolo di re. Il 9 ottobre 1802, alla morte di Ferdinando, i francesi si impadronirono definitivamente del Ducato.